torniamo a parlare di improvvisazione, di decima e di Latino America. Proviamo a proporre una piccola storia della diffusione della poesia di improvvisazione nel sud del continente americano, seguendo un’opera importante di Alexis Diaz Pimienta : Teoría de la Improvisación Poética [1]
Vicente Espinel. Come Drexler ha descritto e abbiamo mostrato in articoli precedenti, Espinel viene considerato l’inventore della Decima, struttura poetica tipica del mondo dell’improvvisazione ispanofona: viene chiamata “espinela” appunto. Secondo alcuni studiosi[1], la fama di questo autore non viene tanto da una lettura delle sue opere; ma venne diffusa indirettamente da altri autori, tra tutti gli elogi di Lope de Vega. Spesso citato, sono pochi che hanno letto le opere di Espinel.
Nacque a Ronda, vicino Málaga, nel 1550. Studiò per brevissimo tempo a Salamanca, in cui però tastò con mano la vita picaresca che riempì i suoi occhi e la sua memoria di tipi umani, visioni, conversazioni e di mille trappole che inserirà nelle sue opere. Viaggiò spesso in Italia e nelle Fiandre. Finché non tornò a Madrid, dove si occupò di musica come cappellano e maestro di musica; e in cui morì nel 1624.
È di sicuro l’inventore del prototipo di decima che venne usata da Cervantes, Calderòn de La Barca, Lope de Vega, Góngora, Núñez de Arce e tanti autori contemporanei. Decima che vediamo usata dal repentista cubano Leandro Camargo, nel programma televisivo Palmas y Cañas, in una puntata del 25 settembre 2016, mentre improvvisa sul concetto di Tempo.
Illustrissimi estimatori della Ottava rima, è da un po’ di tempo che non ci facciamo vivi sul sito. Di fatto, il crollo dei finanziamenti ha affondato sia il concorso Otto ottave, che l’attività generale. Che rimane affidata, fortunatamente, ai singoli estimatori del genere. Fortunatamente non mancano, in Italia e all’estero: Leggi tutto…